Durante l’estate Rover del 2025, la compagnia del terzo gruppo “Scacciapensieri” ha vissuto un’esperienza intensa e significativa, all’insegna del servizio, dell’avventura e della fraternità. Abbiamo trascorso una settimana ospiti del Don di Sarre (Valle d’Aosta), dedicandoci con entusiasmo a una serie di lavori utili per la loro comunità. Tra i compiti più impegnativi, ma anche più gratificanti, c’è stato lo spostamento di numerosi sassi che, in futuro, serviranno per la costruzione di un solido muro. Non sono mancati anche interventi come lo stoccaggio di una legnaia e la preparazione del terreno per la posa delle basi di quella che sarà una nuova legnaia, destinata a scaldare molti inverni.

Le nostre giornate iniziavano presto, sotto il sole estivo che lentamente sorgeva sulle montagne valdostane. Lavoravamo con dedizione fino al pomeriggio, tra sudore, risate e tanta collaborazione. Ogni sera, poi, ci ritrovavamo per condividere momenti di riflessione, gioco e crescita personale, grazie alle attività preparate con cura durante l’anno: erano questi i momenti in cui il gruppo si stringeva, trovando nella condivisione il vero spirito del roverismo

Conclusa la settimana di servizio, è iniziata la nostra avventura vera e propria. Dopo aver salutato parte della Compagnia che tornava verso casa, zaini in spalla, ci siamo lanciati in un pomeriggio adrenalinico di canyoning: una sfida con noi stessi e con la natura. Guidati da un esperto, abbiamo esplorato le meraviglie nascoste del fiume Ayasse, scalando pareti di roccia, scivolando lungo cascate naturali e tuffandoci con coraggio in pozze d’acqua cristallina, superando ogni volta un piccolo grande limite

Ma non è finita lì. Subito dopo è iniziato il nostro hike: tre giorni intensi di cammino tra le valli, le foreste e le creste panoramiche della splendida Valle d’Aosta. Passo dopo passo, abbiamo attraversato pianure silenziose e sentieri montani che sembravano portare direttamente tra le nuvole. Abbiamo affrontato la fatica, il caldo, le vesciche e gli zaini pesanti, ma anche la bellezza impagabile dei paesaggi, la forza del gruppo e quella sensazione unica di libertà che solo il camminare sa dare.

Quando finalmente siamo giunti alla nostra meta, stanchi ma fieri, con i volti arrossati dal sole e i cuori pieni di ricordi, il Don è venuto a prenderci con il furgone. Il tragitto di ritorno è stato un momento di quiete e gratitudine, un meritato riposo dopo tante emozioni, consapevoli che il giorno dopo avremmo fatto ritorno a casa… più ricchi dentro, più forti fuori, e con lo zaino pieno di esperienze da custodire e raccontare.

Lorenzo