Prendi un gruppo di genitori con voglia di mettersi in gioco, un insieme di adolescenti scatenati, capi scout pazienti, un accampamento di tende e tanta voglia di avventura, questi sono gli ingredienti per creare il campo scout genitori figli perfetto.
Seconda avventura scout con i genitori per il reparto Catinaccio del gruppo Cngei di Bolzano, nel quale sia capi scout che ragazzi si sono dimostrati molto pazienti e disponibili a insegnare a genitori a volte più esperti, ma nella maggior parte delle volte un po´goffi, come montare una tenda, costruire una cucina da campo, svolgere una legatura.
Da mamma posso dire che è stata un’esperienza umana che mi ha arricchito nel profondo, quando ti avventuri in un campo scout, infatti, sai sempre come parti, ma non sai mai come ritorni. Una parte di te è cambiata per sempre. Sarà stare in mezzo alla natura, in connessione profonda di sé stessi, sarà la possibilità di confronto con altre persone, che sono li come te per scelta, desiderio, passione.
I gruppi erano suddivisi in pattuglie, ognuna con un nome di un animale: i procioni, i cinghiali, le scoiattole, i bisonti, le volpi, le tigri. Ogni pattuglia genitori era associata a una pattuglia figli, detta bipattuglia. Durante questi tre giorni si sono confrontati fra loro con gare di cucina, cacce al tesoro, partite di palla scout.
Adulti, ragazzi, bambini, perché i fratelli più piccoli facevano parte della compagnia, che hanno lasciato da parte riserve e hanno imparato gli uni dagli altri. Ritrovandosi poi la sera davanti al fuoco di bivacco per cantare, recitare e condividere momenti di gioia.
Per quanto mi riguarda come genitore, rimango ogni volta colpita dall’organizzazione scout, dalla preparazione dei capi scout e dalle loro qualità umane, come essere in grado di equilibrare sensibilità e fermezza per educare i nostri ragazzi. I quali grazie a esperienze di questo tipo crescono attraverso l’esplorazione della natura, ma anche dei propri limiti e dei propri desideri. È grazie ai limiti che essi imparano a capire chi sono e che con l’aiuto di un amico o un’amica o di un adulto di riferimento che non sia il genitore, essi possono essere accettati e superati.
Uno dei motti scout cita “Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento”, mi sento di dire che l´equipaggiamento che lo scoutismo fornisce non è solo di tipo fisico, ma soprattutto umano, spirituale e valoriale.

Annelies