Inverno. Freddo. Neve (beh…non proprio…). Ma la giungla non è ferma. Da qualche parte spuntano evidenti segnali che “qualcosa si muove”. E qualcosa si muove veramente perché un piccolo sparuto branco di lupetti, quelli che mostrano una pelliccia un po’ più consumata negli anni degli altri, si aggirano intorno al proprio capo branco, Akela. Il Vecchio Lupo non è solo. Lo accompagnano altri curiosi personaggi del luogo: la pantera Bagheera, il più grande dei fratelli lupi, fratel Bigio, il toro capo della mandria, Rama, ed infine tartaruga OO, ultima arrivata (le tartarughe si sa, non brillano per rapidità…).

Al sorgere del quinto giorno della prima settimana del nuovo sole (va beh…, giovedì 4 gennaio), l’avventura ha inizio. Lo sparuto gruppo con i Vecchi Lupi in testa si muove verso Sud alla ricerca di luoghi dove sostare e preparare il terreno di caccia, in particolare per i cuccioli che, se lo vorranno, saranno accolti nel branco. Il viaggio non è poi così lungo e la meta stabilita, Forte Roncogno, è rapidamente raggiunta.

Per fortuna i Vecchi Lupi hanno provveduto a cacciare nei giorni precedenti e così tutti possono essere sfamati. Subito dopo però, la responsabilità di preparare un terreno confortevole per i lupetti e cuccioli che ci raggiungeranno, prevale sul desiderio di concedersi una pausa digestiva.

I lupetti del consiglio di Akela sono tutt’altro che sprovveduti… Sono lupetti di “esperienza” ai quali si possono affidare incarichi anche delicati, sapendo di poter contare sul loro aiuto ed entusiasmo. Nasce da loro un percorso che, il giorno successivo, potrà essere proposto ai lupetti più piccoli e, soprattutto, ai cuccioli, in modo che le loro zampe possano iniziare ad irrobustirsi su terreni un po’ meno confortevoli della tana che normalmente si frequenta. Fratel Bigio, che di caccia se ne intende come tutti gli altri Vecchi Lupi, vigila su quanto viene predisposto accompagnando il Consiglio a perlustrare i terreni che l’indomani saranno invasi da tutto il branco.

Dopo tanto lavoro e, ancora una volta, riempite le giovani fauci, ci si attarda nell’oscurità della notte a ripercorre insieme i momenti belli della crescita in giungla attraverso un gioco che utilizza immagini di momenti di caccia vissuti insieme.

Al sesto levar di sole della prima settimana del nuovo ciclo (sabato 5 gennaio… un piccolo sforzo insomma!) i lupetti del Consiglio rimangono a presidiare il territorio con Akela ed OO, mentre gli altri Vecchi Lupi, ai quali si ricongiunge Chil, si muovono per raccogliere il resto del branco. Il viaggio, questa volta, utilizza un mezzo meccanico su rotaia. Inusuale, ma efficace e veloce. Così tanto che, già in mattinata, tutto il branco si ritrova compatto sotto la sicura guida di Akela. Che spettacolo. La giungla è invasa da più di 30 tra Vecchi e nuovi lupi. Le pellicce sono tirate a lucido e il dominio del branco sul territorio è pressoché totale.

Dopo aver riempito lo stomaco di tutti, il Consiglio di Akela ci accompagna nei luoghi dove avverrà la sfida. Il terreno di caccia è pronto. Le regole spiegate. Un lupo deve saper attaccare, ma anche difendersi. A turno tutti proviamo ad essere cacciatori o cacciati. Le regole sono abbastanza semplici. Se sei preda devi cercare di sfuggire al cacciatore seguendo itinerari obbligati ma estremamente distribuiti sul terreno di caccia. Non è solo questione di forza o velocità ma, come richiesto in un ambiente difficile come la giungla, anche di intuizione, osservazione, prontezza ecc. I lupetti, vecchi e nuovi, imparano in fretta. Molto in fretta. Persino i Vecchi Lupi sono in difficoltà. Ma che palestra di vita. Complimenti ai lupetti del Consiglio che hanno pensato ed organizzato tutto questo.

La stella che contrasta le tenebre terrestri (il Sole per capirci…) ormai sta tramontando ed è giunto il momento di ritirarci al caldo della nostra tana. Akela non è certo capo branco per puro caso. Ha in serbo ancora delle sorprese. In tana si apparta con i cuccioli per compiere con loro le ultime fasi di un lungo percorso che, presumibilmente, li porterà ad essere accettati dal branco e quindi a farne parte a tutti gli effetti.

Il branco, si sa, ha le sue regole ed un lupetto, per farne parte, deve conoscerle e condividerle. Il cucciolo “promette” di farlo o, meglio, promette di fare del suo meglio per riuscirci. Akela e cuccioli sono in un angolo della tana. È un loro momento. E sarà impresso per sempre nella loro memoria. Perché crescere “buon lupetto” è una grande ambizione per chi lo desidera, ma anche per chi ha la responsabilità di aiutarlo in questa fase delicata. E Akela lo sa. Ed i cuccioli lo sentono.

Gli altri lupetti del branco non stanno però certo sdraiati a pettinarsi i peli della pelliccia. Sanno che saranno loro ad accogliere i cuccioli in crescita. E si preparano ripercorrendo la loro strada e individuando, di ciascun cucciolo, i punti di forza che arricchiranno il branco.

Dopo il rito del cibo, tutto è predisposto per il momento magico della “promessa”, ovvero della scelta individuale dei giovani cuccioli di aderire al branco.

Akela raduna tutti noi in tana e ci racconta una parte significativa delle storie che da decenni si tramandano in giungla. Non vola una mosca. Tutti ascoltiamo le parole che alcuni conoscono, altri no, ma che rappresentano ancora una volta la storia di tutti i lupi…

Arriva il momento in cui Akela chiede al branco se intende accettare i cuccioli quali nuovi lupetti nel branco. È un momento molto significativo perché per ciascuno di loro si offrono alcuni lupetti che spendono bellissime parole convincendo il branco ad esprimersi favorevolmente. È così che tutti gli undici cuccioli presenti possono formalmente formulare la loro “promessa”.

Questo avviene, come vuole la tradizione, intorno al fuoco con tutti i presenti felici di allargare il branco ai nuovi arrivati. Uno ad uno, davanti ad una Akela che ancora si commuove come un saggio che comprende appieno il significato degli eventi, i cuccioli si presentano per declamare la promessa e rivolgere infine l’augurio di buona caccia a tutti.

Il fuoco completa infine la combustione dei suoi ciocchi di legno ormai cenere, l’emozione grande dei nuovi lupetti ha contagiato tutto il branco che si ritira infine nelle proprie cucce sotto lo sguardo benevolo dei Vecchi lupi.

All’alba del nuovo giorno le orecchie dei lupi sono attratte da qualche lupetto insonne. Ben presto il branco è in piedi pronto all’avventura del giorno.

 La lunga fila di lupi si staglia ben presto sul percorso che dalla tana ci porta in luoghi oggi misteriosi ai più, ma che un tempo sono stati costruiti per scopi tutt’altro che pacifici. Le trincee, bunker e muri robusti che abbiamo visitato, sono testimonianza che la pace, oggi, è un grande valore per nulla scontato.

Ma siamo un branco ed i lupetti devono muoversi… Sfruttando le meraviglie del bosco, possiamo giocare tra gli alberi al gioco “dell’Alce Rossa”. Difficile muoversi tra gli arbusti, ma ancora più complesso non far individuare, dai lupetti della squadra avversaria, il numero posizionato sulla nostra fronte che, se riconosciuto, determina la nostra sconfitta… I lupetti sono frenetici… Nessuno vuole soccombere… Tutti danno il massimo sotto lo sguardo felice dei Vecchi lupi che vedono i propri lupetti scodinzolare felici tra le piante.

Ma il tempo vola. Ed è già ora di riprendere il viaggio verso Nord riaffidando i lupetti ai loro genitori.

Sono stati pochi giorni. Ma nella vita di un lupo questi momenti sono speciali. Perché crescere è inevitabile. Ma crescere con dei valori ed ideali che ci permetteranno di affrontare la giungla, è meno scontato.

Buona caccia.

Rama